AYURVEDA
Ayur-veda significa letteralmente conoscenza della vita. Si tratta di un sistema di cura e di prevenzione dalle origini antiche (testi vedici induisti filosofici risalenti al secondo millennio a.C., più specificamente medici a partire dall'VIII secolo a.C.), che considera gli equilibri di mente, corpo e spirito interconnessi e cooperanti allo stato di salute della persona. Alimentazione, stile di vita e massaggi concorrono a mantenere o ritrovare la salute psicofisica, costituita dalla profonda interconnessione armonica tra mondo esterno ed interno.
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Gli elementi naturali nella Medicina Tradizionale Indiana vengono raggruppati in tre tipologie basali di energia fisica (dosha), i cui principi funzionali sono presenti in ogni essere, descritti con i termini sanscriti Vata, Pitta e Kapha. Al pari vengono considerate tre tipologie di energie mentali: Satwa, Rajas e Tama. Sia i dosha, sia le sostanze fisiche, i pensieri e le emozioni, ossia tutta la materia, inclusa la nostra costituzione (prakrti), manifestano determinate qualità (gunas), che divenendo eccessive o carenti comportano uno squilibrio dei dosha e quindi malattia. La terapia ayurvedica consta della stimolazione della qualità carente ovvero di quella opposta a quella in eccesso. Mediante la valutazione qualitativa del polso arterioso radiale (nadi pariksha) si possono rilevare gli stati di carenza e di accumulo a livello dei tre dosha.
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Connessa all'Ayurveda è la pratica dello yoga, connesso i principi etici di non violenza, di rispetto per la natura e di libertà dalla dipendenza dal mondo materiale. Fondamentale nello yoga è la padronanza del respiro (pranayama), che è poi padronanza del proprio mentale e dell'esistenza stessa (prana). Altro grande armonizzatore psicofisico è il samana vayu, ossia la forza vorticosa, centripeta e spirale che governa nel corpo il "fuoco" digestivo o di purificazione, che rappresenta la capacità di integrare e digerire del sistema mente-corpo, l’elaborazione digestiva sia fisica, sia energetica, emozionale, mentale e spirituale.
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La malattia è letta in senso sia organico che metafisico come una disconnessione tra gli elementi costituenti la persona (corpo, mente, spirito), i ritmi circadiani, l'ambiente naturale in cui la persona è immersa e di cui è costituita. Le terapie sintomatiche (shamana chikitsa) vengono praticate quando non sono possibili o quando sono già state usate le tecniche (shodana) di "purificazione dai dosha tossici" (panchakarma). Le tossicità (vikrti) sono considerate quelle alterazioni ambientali, atmosferiche, alimentari e igieniche che provocano perturbazioni dei dosha. Fondamentali sono in ogni caso le indicazioni igieniche di rispetto della propria cronobiologia quotidiana e stagionale, uno dei pilastri della metodologia olistica di cura ayurvedica, che non scinde mai la cura fisica da quella emozionale.
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Le evidenze scientifiche sull'"intelligenza intestinale"e sulle comunicazioni fra cervello addominale e cervello craniale rendono ragione di considerare una terapia che metta al centro gli stati emotivi, gli errori alimentari e gli errati stili di vita uno strumento potentissimo per modulare e costruire salute.
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NEI BAMBINI
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§ Bala Chikitsa, Kumaraya Bhritya e Barana Kumara sono le branche di cura ayurvedica dedicate al mondo materno-infantile, ossia ginecologico-ostetrico, neonatale e pediatrico.
E' ben documentato quannto lo stato psicofisico della madre impatti sulla salute del nascituro, pertanto l'igiene nutritiva, ambientale, emotiva e fisica sono essenziali per il bambino prima, durante e dopo il parto, come ben noto anche alla cultura scientifica occidentale.
§ Nei rimedi ayurvedici sono state rilevate in diversi studi scientifici degli ultimi anni contaminazioni nocive di mecurio, piombo e arsenico. Per questo motivo ci sentiamo di sconsigliare fermamente per ragioni tossicologiche l'uso improvvisato di rimedi ayurvedici erboristici, specialmente nei bambini.
§ L'attenzione alle emozioni, alla costituzione, all'igiene alimentare, ai bioritmi quotidiani e stagionali e agli stili di vita sani sono invece i punti fondamentali di forza che rendono l'approccio ayurvedico costruttivamente integrabile con il paradigma di cura occidentale.
§ Cullare, massaggiare, coccolare, carezzare ed amare i bambini è quanto di più naturale, preventivo, terapeutico e sano esista. Il massaggio neonatale Shantala è arte innata, ancestrale, intima e profonda, non è solo tecnica. Va praticato in posizione rilassata e confortevole e con temperatura adatta; il piccolo dev'essere nudo e non deve aver appena finito di mangiare. Le gambine vanno appoggiate al genitore che pratica il massaggio e la schiena ad un piano orizzontale comodo. Si possono usare olio di oliva, olio di sesamo, olio di mandorle dolci o olio di cocco per agevolare i movimenti e ungere la cute, non passando troppo vicini ad occhi e bocca. I movimenti non devono essere interrotti e occorre distinguere tra i movimenti centripeti (verso il centro del corpo), tonificanti e rinvigorenti, e i movimenti centrifughi (dal busto alle estremità degli arti), rilassanti e tranquillizzanti. Si può praticare il bagnetto a fine massaggio. Alcuni bimbi tollerano massaggi rari e corti, altri gradiscono che l'esperienza duri più a lungo e sia più frequente. La riduzione dei disagi digestivi, delle coliche, della stipsi, dei disturbi del sonno e di altri piccoli e grandi problemi neonatali sarà evidente, se il "massaggiatore" è tranquillo, convinto e rilassato.
§ La Federazione Italiana Medici Pediatri, secondo le più recenti indicazioni, afferma che "l’uso topico (su cute) degli oli essenziali è consentito in concentrazioni non superiori allo 0,1-1,5%: da 0,25% nel bambino di età superiore ai sei mesi al 1,5% del bambino sopra di età 6-15 anni." L’utilizzo pediatrico degli oli essenziali è da evitare per via orale o inalatoria, se non sotto stretto controllo medico.
LEGISLAZIONE
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Le norme UNI 11713:2018 e UNI 11756:2019 riconoscono la qualifica di Tecnico in Ayurveda secondo la controversa Legge 4/2013 sulle professioni non regolamentate. Il massaggiatore ayurvedico può non essere fisiochinesiterapista (né estetista), non può porre diagnosi, non può suggerire rimedi farmacologici o sanitari, non è autorizzato ad eseguire massaggi di tipo estetico né terapeutico.
Per i preparati erbali vedi la pagina sulla fitoterapia.